Alla Scoperta dell'Unione Comuni Valdaso (FM): Un Itinerario Perfetto
Attrazioni di Altidona, storia di Campofilone, cultura di Lapedona, fascino di Monterubbiano, luoghi di Moresco
Narrazione di Giuseppe Baldassarri ✓ Sales & Account Manager – Destination & Export Marketing in Italy
La Mappa del Cuore: Quando il Viaggio Diventa Trasformazione
Immaginate di trovarvi davanti a un'antica mappa disegnata a mano, in cui ogni strada non è solo un tracciato su carta, ma un filo invisibile che collega emozioni. Alcune vie si illuminano quando le sfiorate con le dita, altre vibrano al ricordo di chi le ha percorse prima di voi. Non è una mappa che vi dice semplicemente "dove andare", ma sussurra "chi diventerete" camminando su quei sentieri.
Questo è il Valdaso: non cinque borghi da spuntare da una lista, ma cinque capitoli di una storia che si scrive mentre la vivete. Ogni pietra che toccate ad Altidona custodisce il fremito di chi l'ha levigata; ogni sfoglia di pasta tirata a Campofilone porta con sé il ritmo di generazioni di mani sapienti; ogni viuzza di Lapedona è un verso di poesia non scritta; ogni bastione di Monterubbiano è una domanda sul significato di bellezza; ogni torre di Moresco è un punto di osservazione non solo sul paesaggio, ma su voi stessi.
Quando si viaggia veramente, non si attraversano solo luoghi: si attraversano stati d'animo. Si arriva curiosi, si parte trasformati. E nel mezzo, c'è quel momento magico in cui smettete di essere turisti e diventate parte della storia che state scoprendo.
Per quanto riguarda le prossime fiere, nel territorio marchigiano si segnalano la Fiera di San Giacomo a Monterubbiano in novembre e la BMTA (Borsa del Turismo Archeologico) a Paestum dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, oltre al WTM London dal 4 al 6 novembre 2025.
Altidona: Dove il Mare Bacia la Collina
Il borgo del respiro profondo
Altidona è quel luogo dove si capisce cosa significa "panorama": non una semplice vista, ma una prospettiva sulla vita. Dal promontorio, lo sguardo abbraccia l'Adriatico che si stende come un tappeto azzurro fino all'orizzonte, mentre alle spalle le colline disegnano ondulazioni gentili che sembrano eco solidificata delle onde marine.
Qui ogni pietra del centro storico racconta di sentinelle che hanno vegliato su questo confine tra terra e mare. Le antiche mura non sono solo fortificazioni: sono abbracci di pietra che hanno protetto generazioni. Passeggiando per le vie, si percepisce quella qualità rara dell'aria che solo i luoghi di crinale possiedono: un mix di salsedine e profumo di campi che risveglia i sensi.
Il Teatro Comunale: piccolo gioiello architettonico, testimone di quando anche nei borghi minori la cultura era linfa vitale della comunità. Oggi, ristrutturato con cura, continua a essere palcoscenico di emozioni.
Marina di Altidona: la frazione marittima dove il borgo scende a toccare le onde. Spiagge sabbiose e acque pulite, ideali per famiglie che cercano tranquillità lontano dal caos delle grandi località turistiche. Qui il ritmo è scandito dalle maree, non dai cellulari.
Esperienze Indimenticabili
- Alba dal belvedere: svegliarsi presto per vedere il sole emergere dal mare, tingendo di rosa e oro il borgo che si risveglia
- Passeggiate nei calanchi: i canyon marchigiani, sculture naturali create dall'erosione
- Cicloturismo costiero: pedalare tra collina e mare lungo i nuovi percorsi ciclopedonali
Campofilone: La Pasta che è Poesia
Tradizione tirata a mano
Se esiste un luogo dove la gastronomia diventa arte spirituale, quello è Campofilone. Non stiamo parlando solo di pasta: stiamo parlando di un rito tramandato di madre in figlia per secoli, un gesto che richiede pazienza, dedizione e quella sapienza delle mani che nessuna macchina potrà mai replicare.
I maccheroncini di Campofilone sono sottilissimi, quasi trasparenti quando vengono tirati. Bastano tre minuti di cottura, ma dentro quei tre minuti ci sono generazioni di saggezza contadina. Il segreto? Una sfoglia realizzata solo con uova fresche (fino a 10 per chilo di farina), senza acqua. Il risultato è una pasta che si scioglie in bocca, capace di assorbire i sughi mantenendo una consistenza perfetta.
La Collegiata di Santa Maria in Castello: domina il borgo con la sua facciata romanica. All'interno, opere d'arte che raccontano la fede e l'identità di questo territorio. Ma Campofilone non è solo storia ecclesiastica: è il profumo che esce dalle case durante le festività, quando le famiglie si riuniscono intorno al tavolo e la pasta diventa eucarestia laica.
La Sagra e il Borgo
Ogni prima settimana di agosto, Campofilone esplode nella sua famosa Sagra dei Maccheroncini. Non è una semplice festa gastronomica: è un momento di identità collettiva, dove il borgo si trasforma in una grande tavolata all'aperto e migliaia di visitatori diventano parte della comunità, almeno per una sera.
Ma Campofilone va vissuto anche nel silenzio fuori stagione, quando puoi camminare per le vie medievali, fermarti nei piccoli laboratori artigianali dove ancora si produce la pasta a mano, e capire che la lentezza non è nostalgia: è resistenza consapevole contro l'omologazione del gusto.
Lapedona: Il Borgo dei Poeti
Silenzio che parla
Lapedona è uno di quei luoghi che ti costringono a rallentare non perché manchino le attrazioni, ma perché la vera attrazione è il ritmo stesso della vita che scorre qui. Arroccato su una collina a 4 chilometri dal mare, questo borgo medievale conserva un'atmosfera sospesa nel tempo.
Le mura castellane circondano ancora il nucleo storico, creando un abbraccio che protegge non solo gli edifici, ma anche quel particolare microclima emotivo che si respira tra queste pietre. Ogni vicolo è un invito a perdersi, ogni angolo nasconde una prospettiva inaspettata sulla valle sottostante.
Chiesa di San Giacomo Maggiore: custodisce opere d'arte sacra che testimoniano la ricchezza spirituale di questa comunità. Ma Lapedona va oltre il patrimonio visibile: è nel carattere dei suoi abitanti, nella cura con cui mantengono i loro giardini pensili, nel modo in cui ancora oggi si salutano per strada chiamandosi per nome.
Il Progetto Culturale Contemporaneo
Lapedona fa parte del progetto "Donne di pietra e di vento", che valorizza figure femminili che hanno segnato la storia dei borghi marchigiani. Questa iniziativa dimostra come la cultura possa essere motore di rigenerazione: non basta preservare le pietre, occorre rianimare le storie che quelle pietre custodiscono.
Monterubbiano: Il Teatro della Bellezza
Quando l'arte incontra l'architettura
Monterubbiano, insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, ospita il prestigioso Teatro Storico Vincenzo Pagani. Ma definirlo semplicemente un borgo "bello" sarebbe riduttivo. Monterubbiano è una lezione vivente di urbanistica medievale, dove ogni elemento architettonico risponde a una logica funzionale ed estetica al tempo stesso.
Il Teatro Vincenzo Pagani, gioiello settecentesco recentemente restaurato, non è solo un edificio: è il simbolo di una comunità che ha sempre investito nella cultura come forma più alta di civiltà. Nel weekend del 25-26 ottobre 2025, il teatro ha ospitato lo spettacolo "La Rivoluzionaria", dedicato a Rosa Calzecchi Onesti, la famosa traduttrice di Omero che aveva legami profondi con Monterubbiano.
Il Centro Storico
Passeggiare nel centro significa attraversare epoche diverse stratificate armoniosamente. La Porta San Basso, le mura trecentesche, il Palazzo Comunale con la sua Pinacoteca Civica che custodisce opere di artisti marchigiani dal XIV al XIX secolo.
Ma Monterubbiano è anche modernità consapevole: botteghe artigiane che mantengono vive tradizioni secolari affiancandole a innovazioni contemporanee, ristoranti dove la cucina territoriale diventa ricerca gastronomica senza tradire le radici.
L'Estate Monterubbianese
Durante i mesi estivi, il borgo si anima con eventi culturali di qualità: concerti nel chiostro, rappresentazioni teatrali, mostre d'arte. La Festa del Corpus Domini, con i suoi tappeti floreali che ricoprono le strade, trasforma l'intero borgo in un'opera d'arte effimera.
Moresco: La Torre del Tempo
Verticalità che sfida il cielo
Riconosceresti Moresco anche a occhi chiusi, solo seguendo lo sguardo degli altri: quando vedi persone con la testa all'insù, sai di essere arrivato. La torre poligonale a nove lati è unica in Italia, un campanile-torre che svetta per 25 metri dominando il paesaggio circostante.
Ma Moresco è molto più di una torre. È un borgo minuscolo eppure completo, dove ogni elemento ha la sua ragione d'essere. Le mura perfettamente conservate, le case in pietra addossate le une alle altre come per scaldarsi reciprocamente, i vicoli stretti dove il sole penetra solo nelle ore centrali creando giochi di luce e ombra che sembrano pensati da un regista.
Il Borgo Fortificato
L'intera struttura urbana di Moresco è un esempio eccezionale di architettura militare medievale. Camminare lungo il percorso delle mura significa comprendere come i nostri antenati pensassero la difesa: non solo forza bruta, ma intelligenza strategica, sfruttamento del territorio, capacità di trasformare ogni elemento naturale in risorsa.
Tra Storia e Presente
Moresco sta vivendo una fase di rinascita grazie a nuovi residenti che hanno scelto di investire nel recupero degli immobili storici, portando nuova vita senza snaturare l'identità del luogo. È il modello virtuoso del borgo che non diventa museo ma nemmeno si arrende allo spopolamento: sceglie una terza via, quella della rigenerazione rispettosa.
L'Itinerario Perfetto: Cinque Borghi, Un'Esperienza
Giorno 1: L'Abbraccio del Mare e della Storia
Mattina: Arrivo ad Altidona. Colazione con vista mare, poi salita al borgo antico. Visita del Teatro Comunale e passeggiata lungo le mura.
Pranzo: Ristorante locale con piatti di mare e prodotti dell'entroterra.
Pomeriggio: Spostamento a Campofilone (10 minuti). Visita alla Collegiata e ai laboratori artigianali di pasta. Acquisto di maccheroncini freschi.
Sera: Cena a Campofilone con il piatto tipico: maccheroncini al ragù. Pernottamento.
Giorno 2: Tra Poesia e Teatro
Mattina: Partenza per Lapedona (15 minuti). Passeggiata nel borgo, visita alla Chiesa di San Giacomo. Sosta contemplativa nei punti panoramici.
Pranzo: Pic-nic nei dintorni o trattoria tipica.
Pomeriggio: Trasferimento a Monterubbiano (10 minuti). Visita al Teatro Vincenzo Pagani, Pinacoteca Civica, centro storico.
Sera: Aperitivo al tramonto dalle mura, cena in uno dei ristoranti del borgo. Possibilità di assistere a un spettacolo teatrale se in programmazione. Pernottamento.
Giorno 3: La Torre e il Ritorno
Mattina: Partenza per Moresco (15 minuti). Salita alla torre poligonale, giro completo delle mura. Fotografie e contemplazione del paesaggio.
Pranzo: Ultimo pranzo marchigiano con prodotti tipici.
Pomeriggio: Ritorno con il cuore pieno e la valigia colma di ricordi (e pasta di Campofilone).
Sapori del Valdaso: La Cucina dell'Anima
La gastronomia di questi borghi non è solo nutrimento: è narrazione. Ogni piatto racconta la relazione tra uomo e territorio, il ritmo delle stagioni, l'ingegnosità di chi ha trasformato la povertà in creatività.
I maccheroncini di Campofilone: già ne abbiamo parlato, ma meritano sempre una menzione speciale. Serviti al ragù bianco (carne ma senza pomodoro) o al sugo di papera, sono il piatto identitario per eccellenza.
Il Brodetto alla Valdaso: la versione locale della zuppa di pesce adriatica. Ogni famiglia ha la sua ricetta, tramandata gelosamente. Base comune: varietà di pesci poveri, pomodoro, aglio, olio d'oliva e quel tocco di aceto che fa la differenza.
L'Oliva Ascolana del Piceno DOP: anche se più tipica della vicina provincia di Ascoli, qui viene preparata con maestria. Olive verdi farcite con carne, impanate e fritte. Un'esplosione di sapori.
I Vincisgrassi: la lasagna marchigiana, più ricca e strutturata della versione emiliana. Con ragù di carni miste, fegatini, tartufo e parmigiano.
I Vini: la zona produce ottimi Rosso Piceno e Falerio dei Colli Ascolani. Vini che sanno di terra e di sole, perfetti per accompagnare la cucina locale.
I Dolci: il Frustingo, dolce natalizio con fichi secchi, noci e mosto cotto. La ciambella all'anice, fragrante e profumata. Il Bostrengo, torto rustico con riso, frutta secca e cacao.
Informazioni Pratiche per il Viaggiatore Consapevole
Come Arrivare
In Auto:
- Da Nord: A14 uscita Pedaso, poi SP239 verso i borghi interni
- Da Sud: A14 uscita Pedaso o San Benedetto del Tronto
In Treno:
- Stazione di Pedaso sulla linea Adriatica, poi autobus o taxi
In Aereo:
- Aeroporto di Ancona-Falconara (90 km)
- Aeroporto di Pescara (100 km)
Quando Visitare
Primavera (aprile-giugno): temperature miti, campagna in fiore, eventi culturali. Periodo ideale per trekking e ciclismo.
Estate (luglio-agosto): clima caldo, sagre e feste popolari. La Sagra dei Maccheroncini di Campofilone è imperdibile. Possibilità di abbinare borghi e mare.
Autunno (settembre-novembre): colori straordinari, raccolta delle olive, tartufo. Temperature ancora gradevoli, meno affollamento turistico.
Inverno (dicembre-marzo): atmosfera autentica, tranquillità assoluta. Ideale per chi cerca introspezione e slow tourism.
Dove Dormire
L'Unione Valdaso offre diverse tipologie di alloggio:
- Agriturismi: per immergersi nella natura e nella vita rurale
- B&B nel centro storico: per vivere dall'interno l'atmosfera dei borghi
- Hotel a Marina di Altidona: per chi desidera il mare a due passi
- Case vacanza: ideali per famiglie e soggiorni più lunghi
Mobilità Sostenibile
Il progetto delle Ciclovie dell'Adriatico sta collegando i comuni costieri e dell'entroterra con percorsi ciclopedonali. Un modo perfetto per esplorare il territorio rispettando l'ambiente.
Il Valdaso Oltre i Cinque Borghi
L'Unione Valdaso è porta d'accesso a un territorio più vasto e interconnesso. A pochi chilometri:
Fermo: capoluogo di provincia, con il suo magnifico centro storico, il Teatro dell'Aquila e le cisterne romane.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: per chi cerca natura incontaminata ed escursionismo di alto livello.
Offida e Acquaviva Picena: altri borghi medievali di straordinaria bellezza.
San Benedetto del Tronto: città balneare moderna per chi vuole alternare borghi e movida costiera.
Conclusione: Il Viaggio che Cambia
Tornare dall'Unione Comuni Valdaso significa portare con sé qualcosa di invisibile ma preziosissimo: la consapevolezza che esistono ancora luoghi dove il tempo ha una qualità diversa, dove le relazioni umane contano più delle transazioni, dove la bellezza non è prodotto turistico ma conseguenza naturale di una vita vissuta con cura.
Questi cinque borghi non sono destinazioni da consumare velocemente: sono esperienze da assaporare lentamente, conversazioni da intrattenere con pazienza, storie da ascoltare con umiltà. Sono mappe del cuore che si disegnano mentre le percorrete, e che continueranno a brillare dentro di voi molto dopo che sarete tornati alla vita quotidiana.
Perché il vero viaggio non finisce quando ripartite: finisce quando smettete di portare quei luoghi dentro di voi. E il Valdaso, con la sua bellezza discreta e profonda, è uno di quei territori che non vi abbandoneranno mai.
Buon viaggio. O meglio: buona trasformazione.
Giuseppe Baldassarri
Sales & Account Manager – Destination & Export Marketing in
Italy
Sito web: www.ucvaldaso.it
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