Made by Italians: La Nuova Frontiera del Made in Italy
di Baldassarri Giuseppe ✓
Sales & Account Manager – Destination & Export Marketing in
Italy
Il Viaggio delle Mani che Pensano
C'è un momento, nel laboratorio di un artigiano toscano, in cui il cuoio smette di essere semplice materia e diventa memoria. Le dita percorrono la superficie, sentono le irregolarità naturali, immaginano già la borsa che nascerà. Non è un gesto meccanico: è una conversazione silenziosa tra chi crea e chi, un domani, porterà quel pezzo con sé attraverso città lontane, meeting importanti, viaggi improvvisati.
Ogni piega, ogni cucitura racconta una storia che il futuro proprietario ancora non conosce, ma che già lo aspetta. È il viaggio del prodotto che incontra il viaggio della persona. È il momento in cui un'emozione prende forma prima ancora di essere vissuta. È qui che il Made in Italy si trasforma: non è più solo l'etichetta di un luogo, ma la firma di un'anima.
Questo è il passaggio che oggi il mondo cerca quando digita "Made by Italians" invece di "Made in Italy": non vuole solo sapere dove è nato un prodotto, vuole conoscere chi lo ha sognato, chi ha dedicato ore della propria vita a renderlo speciale, chi ci ha messo il cuore prima ancora delle mani.
Il Dilemma della Trasformazione
L'industria della moda italiana, valutata a circa 104 miliardi di euro nel 2023, è scesa a 90 miliardi nel 2024, con stime intorno agli 80 miliardi per quest'anno. I numeri raccontano una crisi che va oltre le statistiche economiche. Nel secondo trimestre del 2025, 1.035 aziende di abbigliamento e pelletteria hanno chiuso, non tanto per mancanza di mercato, quanto per l'impossibilità di trovare giovani disposti a intraprendere il lungo percorso dell'apprendistato artigianale.
Come ha osservato recentemente un maestro sarto napoletano, i giovani di oggi cercano percorsi professionali rapidi e guadagni immediati, non vedono prospettive nel dedicare anni all'apprendimento di un mestiere. Ma c'è un'altra verità nascosta dietro questa crisi: il mercato stesso sta cambiando il modo in cui guarda al Made in Italy.
Cosa Cercano Davvero i Consumatori Globali
Gli esperti del settore sottolineano che forse ciò che conta davvero non è tanto il Made in Italy quanto il concetto di "Made by Italians". Questa distinzione non è solo semantica: rappresenta un cambio radicale di prospettiva nel modo in cui il mondo percepisce l'eccellenza italiana.
Sui motori di ricerca e sui social media, il termine "Made by Italians" sta guadagnando terreno proprio perché intercetta un bisogno più profondo: quello dell'autenticità, della tracciabilità emotiva, della connessione umana con chi ha creato ciò che si acquista. Non basta più sapere che un prodotto è stato fabbricato in Italia; i consumatori vogliono conoscere la storia delle persone che lo hanno realizzato, vogliono sentire la passione, l'expertise, l'identità culturale che vi è stata infusa.
I Temi Caldi del 2025: Sostenibilità e Trasparenza
Al recente Venice Sustainable Fashion Forum, gli esperti del settore hanno lanciato un messaggio chiaro e urgente: la sostenibilità non è un costo aggiuntivo, ma rappresenta l'identità industriale e il vero motore della competitività del Made in Italy.
I temi più discussi oggi nel panorama del Made in Italy ruotano attorno a tre pilastri fondamentali:
1. Trasparenza della Filiera
Le associazioni di settore stanno sviluppando una piattaforma digitale open-source per fornire metodi di verifica per le aziende, identificando le imprese virtuose. Non si tratta solo di combattere la contraffazione, ma di creare un nuovo standard di fiducia dove ogni fase produttiva può essere tracciata e comunicata al consumatore finale.
2. Sostenibilità Ambientale
La moda italiana sta evolvendo con un approccio green e tecnologico: processi produttivi circolari, riduzione dell'impatto ambientale e materiali innovativi stanno sperimentando un nuovo modo di fare tendenza. Le ricerche online mostrano un crescente interesse per materiali come il cuoio vegano, il cotone organico e i derivati del plastica riciclata.
3. L'Artigianalità nell'Era Digitale
La competenza manuale e l'intelligenza artigianale non possono essere sostituite dall'innovazione tecnologica, come sottolineato da esperti del settore che evidenziano come servano almeno cinque anni di apprendistato e dieci per avere un lavoratore qualificato. Il punto non è rifiutare la tecnologia, ma integrarla mantenendo il "fattore umano" al centro del processo creativo.
Il Nuovo Volto del Made in Italy: Cibo, Design, Tecnologia
Se la moda sta attraversando una trasformazione critica, altri settori del Made in Italy stanno dimostrando una resilienza straordinaria.
L'Eccellenza Alimentare
La pasta continua a rappresentare il più duraturo successo di esportazione e l'ambasciatore culturale dell'Italia: otto italiani su dieci la considerano il simbolo più autentico dell'identità italiana, mentre il 96,6% la vede come il principale ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Quasi il 60% della produzione italiana di pasta viene esportato, generando 4 miliardi di euro, con un aumento del 4,8% rispetto al 2023.
Design e Innovazione Sostenibile
I designer italiani stanno riscoprendo la centralità dell'artigianalità integrata con automazione, intelligenza artificiale, funzionalità e bio-architettura. Tra le tendenze emergenti: mobili realizzati con materiali innovativi come bioplastica o legno rigenerato e la reinterpretazione contemporanea di materiali iconici come il marmo di Carrara lavorato secondo principi etici.
Tecnologia Made in Italy
L'approccio tecnologico ha il potenziale di dare nuova vita anche alle industrie più tradizionali, come la calzatura, trasformandole in ecosistemi dinamici dove l'analisi dei dati, l'intelligenza artificiale e l'innovazione creativa si combinano per anticipare le tendenze.
Le Fiere 2025: Dove Incontrare il Futuro del Made in Italy
Per chi opera nel settore dell'export e del destination marketing, il calendario fieristico 2025 offre opportunità strategiche imperdibili:
Moda e Accessori
- Pitti Immagine Uomo (14-17 gennaio, Firenze): punto di riferimento per abbigliamento e pellicce
- MICAM Milano (23-25 febbraio): calzature e pelletteria
- MIPEL (23-26 febbraio, Milano): accessori e pelletteria
- Lineapelle (25-27 febbraio, Milano): pelli e materiali innovativi
- Rome Fashion Week (24-26 maggio): evento dedicato alla moda cerimoniale
Food & Wine
- MARCA (15-16 gennaio, Bologna): marca del distributore con focus su innovazione e sostenibilità
- SIGEP (gennaio, Rimini): leader per gelato, pasticceria, caffè e panificazione
- Vinitaly (aprile, Verona): 56ª edizione del Salone Internazionale dei Vini
- TUTTOFOOD (5-8 maggio, Milano): piattaforma B2B per l'ecosistema agroalimentare
- CIBUS (maggio, Parma): salone internazionale dell'alimentazione
- Fancy Food Show (29 giugno - 1 luglio, USA): vetrina internazionale per l'agroalimentare italiano
Design e Innovazione
- Salone del Mobile (aprile, Milano): appuntamento mondiale per design e arredamento
- MECSPE (5-7 marzo, Bologna): tecnologie industriali e meccanica
La Sfida dell'Autenticità Digitale
In un'epoca in cui l'Italia conta 42,2 milioni di identità utenti sui social media a gennaio 2025, pari al 71,2% della popolazione totale, la presenza digitale del Made in Italy deve evolversi. Non basta più postare belle immagini di prodotti: i consumatori cercano storie autentiche, processi trasparenti, valori condivisi.
Le conversazioni sui social media ruotano attorno a quattro temi principali: "glocalità" come provenienza dei prodotti, lifestyle di lusso, eventi e patrimonio, mentre sostenibilità, personalizzazione, edizioni limitate e artigianalità emergono come nuovi pilastri.
Il Made by Italians diventa così una narrazione che unisce il locale al globale, che parla di territorio ma guarda al mondo, che valorizza la tradizione attraverso l'innovazione. È una storia che si scrive ogni giorno nelle botteghe artigiane, nei laboratori di design, nelle cucine stellate e nelle startup tecnologiche del Bel Paese.
Conclusione: Il Futuro è nelle Mani che Sanno Ancora Pensare
Il Made in Italy sta vivendo una metamorfosi necessaria. La crisi attuale non è solo economica: è una crisi di identità, di trasmissione generazionale, di modelli di business. Ma è anche un'opportunità straordinaria per ridefinire cosa significhi veramente l'eccellenza italiana nel XXI secolo.
"Made by Italians" non è semplicemente un nuovo slogan di marketing: è il riconoscimento che il valore risiede nelle persone, nelle loro competenze, nella loro capacità di unire testa e cuore, tradizione e visione. È l'affermazione che un prodotto non è grande perché viene dall'Italia, ma perché porta con sé un pezzo di cultura, di storia, di passione italiana.
Per chi lavora nell'export e nel destination marketing, la sfida è chiara: non vendere solo prodotti, ma raccontare le persone che li creano. Non promuovere solo l'Italia come luogo, ma gli italiani come portatori di un'identità unica. Non comunicare solo caratteristiche tecniche, ma emozioni, valori, esperienze.
Il viaggio del Made in Italy continua. E come quel maestro artigiano che accarezza il cuoio immaginando chi lo indosserà, ogni imprenditore, ogni designer, ogni produttore italiano sta già creando il futuro, un gesto alla volta, una storia alla volta.
Perché alla fine, il vero Made in Italy non si misura in etichette o certificazioni, ma nel modo in cui un prodotto sa farsi ricordare, sa creare un legame, sa diventare parte della storia di chi lo sceglie.
E questo, nessuna produzione di massa potrà mai replicarlo.
Per approfondimenti su strategie di export e destination marketing del Made in Italy, contatta Baldassarri Giuseppe